Affrontando il tema migrati, Giorgia Meloni ribadisce la necessità di coinvolgere l’Europa nel suo complesso.
Durante un’intervista a Il Sole 24 Ore, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato la questione dell’emergenza migranti. Numeri record di sbarchi sulle coste italiane che il governo vuole contrastare con il nuovo decreto Cutro, in tema di rimpatri.
Meloni: “Coinvolgere l’Europa”
“Sto indirizzando lì gran parte delle mie energie. Io penso…, no io sono convinta, che l’unico modo per agire strutturalmente sul problema sia discuterne con i Paesi del Nord Africa”, ha detto Giorgia Meloni sottolineando la necessità del supporto dell’Europa.
“Il cambio di passo c’è perché oggi la Ue discute prima di come contrastare l’immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest’ultima parte”, fa notare la premier.
La pressione sul governo
Il governo italiano accusa “una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate”. Proprio per questo motivo Meloni ha voluto “dare piena applicazione al decreto Cutro, in tema di rimpatri”.
Tuttavia sarà necessario “un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale. Per questo lunedì ho convocato permanentemente il Comitato per la sicurezza pubblica“, aggiunge.
“Il centrodestra è bello perché…”
“Naturale che in vista delle europee si valorizzino le differenze. Ma sono ottimista. Nel centrodestra siamo sempre stati capaci di fare sintesi su tutto. Capiamo la responsabilità di un governo che può durare a lungo”, aggiunge Giorgia Meloni.
L’esecutivo è convinto che i partiti della maggioranza potranno crescere, “e io farò quello che posso perché si vada in questa direzione”. “Lavoro benissimo con Antonio Tajani, è molto capace e molto serio. Così come lavoro bene con Matteo Salvini. Gli alleati troveranno in me una persona sempre disposta ad ascoltare le loro richieste. Il centrodestra è bello perché è composito”, ha continuato la premier.
Meloni sugli extraprofitti
Infine, parlando sulla scelta di tassare gli extraprofitti delle banche, spiega: “Il profitto è chiaramente il motore di un’economia di mercato. Ma questo vale quando il profitto deriva dall’intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizioni“.
Per Giorgia Meloni le banche “hanno adeguato con grande tempestività gli interessi attivi, quelli relativi, per esempio, a un mutuo. Gli interessi passivi, invece, li hanno lasciati invariati. Tassare quel margine è una cosa di buon senso. Non c’entra con certi commenti che ho letto, ‘volete tassare la ricchezza guadagnata’. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione“.
Poi conclude: “Non mettiamo in difficoltà alcuna banca, è solo un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone”.